Botta e risposta: le armi nucleari in Italia
- ildisarmantejozef
- 16 ott 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Ho pensato di creare una lista di domande che riassumono molti argomenti affrontati nei precedenti articoli per schematizzare le informazioni più importanti. Molto probabilmente queste risposte non sono esaustive ma alcuni argomenti li puoi trovare in vecchi articoli e altri li affronterò più avanti!
Esistono armi nucleari sul suolo italiano?
Sì. Si stima che in Italia ci siano circa 40 testate nucleari: 20 nella base di Aviano (Pordenone) e 20 nella base di Ghedi Torre (Brescia). Le testate sono statunitensi e dispiegate in Italia sulla base di accordi segreti stipulati negli anni '60 nel quadro di deterrenza della NATO.

L'Italia è quindi una potenza nucleare?
No. L'Italia non è riconosciuta come potenza nucleare in base al Trattato di Non proliferazione nucleare che ha firmato nel 1975 come Stato non nucleare. Di fatto, però, in caso di conflitto nucleare l'Italia diventerebbe uno Stato con un arsenale nucleare a disposizione.
Perché l'Italia ha scelto di ospitare testate nucleari?
Con la nuclearizzazione della NATO si è creata una divisione tra paesi nucleari e non e l'Italia aveva paura di essere esclusa dai circoli del potere, soprattutto dopo la sua sconfitta nella Seconda guerra mondiale. Inoltre, in caso di vera e propria guerra nucleare, l'Italia voleva giocare un ruolo attivo nelle decisioni cruciali, piuttosto che accettare passivamente le scelte di altri membri dell'Alleanza. Infine, nel contesto della Guerra Fredda, ospitare le armi statunitensi per la NATO avrebbe ribadito quanto fosse solida e inequivocabile la posizione filoccidentale dell'Italia di fronte a tutti i partiti e le forze politiche.
Quanto costa all'Italia mantenere le testate nucleari?
L’Italia ha un budget nucleare che non è pubblico. La stima del costo del mantenimento delle testate statunitensi in Italia è di circa cento milioni di euro all’anno, considerando la gestione delle strutture, i sistemi di protezione e stoccaggio degli ordigni e la manutenzione degli aerei per il loro utilizzo.
Ma il sistema di condivisione nucleare non viola l'articolo 11 della Costituzione?
Dipende. Se guardiamo alla questione da un punto di vista giuridico no, se no non sarebbe possibile ospitare testate nucleari. Tuttavia, da un punto di vista etico e morale, un paese che rifiuta la guerra come strumento di risoluzione delle controversie e contemporaneamente si prepara a combattere la guerra, soprattutto nucleare, è contradditorio. L'Italia teoricamente rifiuta la guerra ma di fatto si arma per combatterla.
Ospitando armi nucleari statunitensi l'Italia rispetta il diritto internazionale?
Anche in questo caso la risposta è dipende. Teoricamente l'Italia non è una potenza nucleare e quindi rispetta i Trattati internazionali che ha sottoscritto, ma di fatto non si sta impegnando nel promuovere la messa al bando totale e generalizzata delle armi nucleari come stabilito nel preambolo del Trattato di Non Proliferazione. Inoltre, nel gennaio del 2021 è entrato in vigore il Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari che l'Italia, sulla scia della posizione NATO, non ha firmato.
Quali sono i rischi del mantenere queste testate sul suolo Italiano?
Ci sono grossi rischi a cui è sottoposta la popolazione italiana, in particolare per chi vive vicino alle basi di Aviano e Ghedi Torre, a causa del rischio di incidente. Una detonazione accidentale creerebbe grandi danni all'ambiente e alla salute umana, contaminando il territorio per lungo tempo. Inoltre, queste due basi sono obiettivi sensibili che possono diventare i target di un eventuale attacco terroristico. Infine, in caso di guerra sarebbero degli obiettivi sensibili.
L'Italia è l'unico paese ad ospitare armi nucleari statunitensi?
No. Il sistema di nuclear sharing vige anche in Germania, Paesi Bassi e Belgio che ospitano ciascuna 20 testate, e in Turchia dove si stima vi siano 50 ordigni nucleari statunitensi. Sottolineo anche che gli Stati Uniti sono l'unico Stato a possedere armi nucleari al di fuori del proprio territorio.
Sono sicura che queste brevi risposte suscitino altre domande quindi non esitare a pormele e ne parleremo nel prossimo botta e risposta!
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