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Giornata Internazionale per la Commemorazione e la dignità delle vittime di genocidio

Il 9 dicembre è la Giornata Internazionale per la Commemorazione e la dignità delle vittime di genocidio e della prevenzione di questo crimine.


Durante la stesura della mia tesi di laurea mi sono più volte interrogata sulla possibilità di chiamare genocidio ciò che è avvenuto ad Hiroshima e Nagasaki nel 1946. Ufficialmente i bombardamenti atomici non sono stati riconosciuti come tali, quello che è certo è che Hiroshima e Nagasaki, con un numero di morti stimato tra 150.000 e 196.000, sono stati crimini contro l’umanità e crimini di guerra.


Che cosa si intende con il termine "Genocidio"?

Il termine fu usato per la prima volta nel 1945 durante il processo di Norimberga, non con il significato che gli attribuiamo oggi ma semplicemente per descrivere i crimini di guerra commessi dalle Forze dell'Asse durante la Seconda Guerra Mondiale. L'11 dicembre 1946, con la risoluzione 96 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, arrivò la definizione ufficiale del termine "genocidio":

«Una negazione del diritto all'esistenza di interi gruppi umani, poiché l'omicidio è la negazione del diritto alla vita dei singoli esseri umani»

La risoluzione precisava inoltre che «molti casi di tali crimini di genocidio si sono verificati quando gruppi razziali, religiosi, politici e di altro genere sono stati distrutti, in tutto o in parte».


Successivamente, il 9 dicembre 1948 fu adottata, con la risoluzione 260 A, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio . L'articolo II della Convenzione definisce esplicitamente il genocidio nell'ambito del diritto internazionale:

«Per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: (a) uccisione di membri del gruppo; (b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; (c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; (d) misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo; (e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro»

L'inserimento del termine nel diritto internazionale ha aperto la strada alla formazione di altri tribunali internazionali in seguito a crimini di genocidio: nel 1993 è stato istituito il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia, nel 1994 il Tribunale penale internazionale per il Ruanda, nel 1997 fu creato anche uno speciale tribunale per giudicare quanto avvenuto in Cambogia tra il 1976 e il 1979.


Dopo l'esperienza dei tribunali speciali, nel 1998 con lo Statuto di Roma, è stata istituita la Corte penale internazionale: lo statuto prevede che la corte abbia competenza su crimini di genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra e di aggressione. L'articolo 6 dello Statuto della Corte è dedicato espressamente al "Crimine di genocidio'" e riprende la definizione del 1948.


Quali sono stati i genocidi nella storia?

I crimi di genocidio riconosciuti come tali a livello internazionali riguardano la guerra in Bosnia ed Erzegovina nell'ambito delle guerre jugoslave, il genocidio del Ruanda, il genocidio cambogiano e l'Olocausto della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia i genocidi che la storia ha conosciuto sono molto di più.


Nell’anno 1900, la rivolta dei “Boxer” causò oltre 30 mila morti, in gran parte cristiani. E sono almeno 48 milioni i cinesi caduti sotto il regime di Mao tra il “Grande salto in avanti”, le purghe, la rivoluzione culturale e i campi di lavoro forzato, dal 1949 al 1975.


Nel territorio dell'Africa Tedesca del Sud-Ovest, l'attuale Namibia, nel 1904 le popolazioni indigene degli herero e dei nama si ribellarono all'occupazione coloniale tedesca che rispose con una dura repressione che durò fino al 1907. Molti storici definiscono questo evento come il primo genocidio del XX secolo.


La persecuzione nei confronti degli armeni e delle popolazioni cristiane fu una costante nella storia dell'Impero ottomano, in particolare tra il 1915 e il 1916, avvenne il genocidio armeno, che causò circa 1,5 milioni di morti. Nello stesso periodo il governo dei Giovani Turchi portò avanti campagne di persecuzione nei confronti degli Assiri e dei Greci del Ponto. Il riconoscimento dei genocidi degli assiri e dei greci del Ponto è stato storicamente meno esteso rispetto al genocidio degli armeni: nel 2010 la Svezia li ha riconosciuti come genocidi, successivamente anche l'Armenia, l'Austria e i Paesi Bassi nel 2015, e la Germania nel 2016.


Tra il 1932 e il 1933 vi fu l'Holodomor, una grande carestia che colpì l'Ucraina sovietica e alcune zone della Repubblica Russa, causando diversi milioni di morti. L'Ucraina per prima lo ha riconosciuto come un genocidio, in seguito anche Stati Uniti e altri Stati Europei hanno fatto lo stesso.


A partire dal 1960 i regimi militari succedutisi in Guatemala, durante la lunga guerra civile che insanguinò il paese mesoamericano, furono responsabili dell'uccisione o della sparizione di almeno 200.000 civili, all'83% indigeni maya, nell'arco di circa trent'anni.


Tra il 1977 e il 1991 vi fu una guerra civile in Etiopia caratterizzata dal "Terrore Rosso", una politica di repressione feroce degli oppositori politici.


Negli anni 80 durante la guerra Iran-Iraq vi fu il massacro dei curdi da parte del regime di Saddam Hussein. Il Genocidio Curdo è stato riconosciuto come tale nel 2013 dal Regno Unito, Corea del Sud, Svezia e Norvegia. L'esercito iracheno, usando anche armi chimiche, distrusse villaggi e insediamenti di civili inermi, causando secondo le stime tra 50.000 e 100.000 morti di etnia curda.


Più recentemente ricordiamo i fatti avvenuti a Timor Est nel 1999 dopo l'indipendenza dall'Indonesia e nel 2002 in Sierra Leone dove fu creata la Corte speciale per il Sierra Leone in seguito alla Guerra Civile iniziata nel 1991. Inoltre, la regione del Darfur nel Sudan occidentale è stata teatro dal 2003 di un conflitto che alcuni osservatori e studiosi considerano come il primo genocidio del XXI secolo. Infine, a livello politico da più parti sono giunte richieste di verificare se le azioni dell'autoproclamatosi Stato islamico durante i conflitti in Iraq e in Siria a partire dal 2013 siano considerabili come atti di genocidio o se siano riconoscibili come tali. Nel 2016 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione «sullo sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte del cosiddetto 'ISIS/Daesh'» nella quale si fa espresso riferimento al genocidio nei confronti dei cristiani, degli yazidi e di altre minoranze etniche e religiose.


Considerazioni

Se da un lato il termine genocidio è molto recente non possiamo non evidenziare come i genocidi in realtà accompagnino la storia umana da molto prima. Il processo di colonizzazione con il conseguente tentativo di sterminare le popolazioni aborigene è stato di fatto il più grande genocidio della storia. Gli storici non sono concordi sul tema, per molti non si può parlare di genocidio in senso stretto. Tuttavia, non credo che aggrapparsi ad una definizione possa depotenziare quello che di fatto è stato: uno sterminio.


A più di 70 anni dall’adozione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, la minaccia di genocidio permane in tante parti del mondo. La discriminazione e l’incitamento all’odio, primi segnali di allarme di genocidio, sono in crescita ovunque.

Messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, 9 dicembre 2022


 
 
 

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