Guerra nucleare: quali conseguenze?
- ildisarmantejozef
- 1 set 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Per poter comprendere perché le armi nucleari costituiscano la più grande minaccia alla sopravvivenza umana bisogna guardare alle conseguenze di un'esplosione nucleare. Questo ci permette anche di capire perché il disarmo nucleare riguardi tutti e perché è fondamentale che queste armi vengano messe al bando.
Innanzitutto, vediamo che le armi nucleari producono effetti distruttivi sia sul breve che sul lungo periodo: l’onda d’urto, la radiazione termica e quella ionizzante immediata producono enormi distruzioni nel giro di secondi, mentre la conseguente caduta radioattiva infligge danni che possono durare anche secoli. Gli effetti della guerra nucleare dipendono dalla quantità di testate impiegate e dalla loro potenza: una singola bomba atomica può distruggere una città uccidendo la maggior parte degli abitanti mentre diverse esplosioni nucleari su più città potrebbero uccidere decine di milioni di persone. Possiamo suddividere le conseguenze di un'esplosione in diverse categorie: umanitarie, ambientali, sociali ed economiche.
Le armi nucleari vengono chiamate non discriminatorie perché i loro effetti distruttivi non si limitano ai target militari ma colpiscono principalmente la popolazione. Le radiazioni emesse da una bomba causano malattie nel breve e lungo periodo che uccidono la popolazione. Dopo un’esplosione la maggior parte delle prime vittime dipende dal fallout, la ricaduta radioattiva. Una grande percentuale delle persone apparentemente rimasta illesa inizia a presentare i sintomi della sindrome da radiazione come emicrania, sonnolenza, perdita della coordinazione muscolare, nausea, vomito, febbre altra, convulsioni e la morte arriva entro quarantotto ore. Non esiste alcuna cura o trattamento, l'unica possibilità, usando le parole della comunità medica internazionale, è accompagnare dignitosamente i malati alla morte. Come se ci fosse qualcosa di dignitoso nel morire per colpa di armi tanto letali.
Per quanto riguarda l’ambiente vediamo che una serie di esplosioni nucleari sono in grado di distruggere il clima globale portando a carestie ed epidemie e provocando vittime in tutto il mondo. Il pericolo più grande rimane però il c.d. inverno nucleare: le polveri radioattive trasportate dai venti costituiscono in atmosfera uno scudo impermeabile ai raggi solari che fa precipitare la temperatura media globale provocando pesanti sconvolgimenti climatici. La conseguenza è che si distruggerebbe l’ecosistema e la vita sulla terra non sarebbe più possibile. Questo è il motivo per cui si parla di olocausto mondiale. Si stima che se venisse usato il 5% delle armi nucleari globali si renderebbe il pianeta inabitabile. Inoltre, vi sono effetti sul buco dell’ozono con conseguente aumento dei raggi ultravioletti. Quindi, dopo l’inverno nucleare, si avrebbe una primavera ultravioletta.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello sociale: una guerra nucleare porterebbe ad una paralisi completa della società. Innanzitutto, verrebbero distrutti gli ospedali e il personale medico morirebbe nell'esplosione, rendendo il primo soccorso impossibile. Inoltre, non si potrebbero usare gli apparecchi medici a causa dell’impulso elettromagnetico. I danni alla tecnologia interesserebbero anche i trasporti e le comunicazioni. Tutte le tecnologie sarebbero quindi inutilizzabili. Questo genererebbe caos nella popolazione e porterebbe al collasso dell'apparato statale. Inoltre, sarebbe impossibile lavorare e portare soccorso nelle aree contaminate. E' fondamentale tenere a mente questo dato: né la Croce Rossa Internazionale né le Nazioni Unite sarebbero in grado di dare una risposta adeguata. Per anni si è provato, e si prova ancora oggi, ad elaborare dei piani di intervento in caso di guerra nucleare ma gli esperti non sono riusciti ad arrivare a nessuna conclusione. Le conseguenze sono talmente grandi e dannose per l'intera umanità che non si riuscirebbe a rimandare l'inevitabile estinzione umana. Inoltre, se ci mettiamo nell’ottica di una guerra nucleare ridotta possiamo constatare un altro problema: anche una sola esplosione produrrebbe una crisi migratoria e umanitaria senza precedenti.
Infine, se guardiamo alla guerra nucleare da una prospettiva puramente economica vediamo che ci sarebbe la distruzione fisica delle attività produttive, la perdita di manodopera specializzata e non, la perdita dei consumatori, alti costi per far riprendere il sistema, grande caos sociale e politico. Il collasso del mercato globale porterebbe anche al collasso degli Stati.
Vediamo l'esempio delle conseguenze di quella che viene chiamata la piccola guerra nucleare. Un conflitto nucleare locale con l'impiego di circa 50 testate (l'esempio usato solitamente è quello di India e Pakistan) avrebbe conseguenze a livello mondiale. Oltre alle morti dirette dovute alle esplosioni si stima che si libererebbero circa 5 milioni di tonnellate di fuliggine nella stratosfera che abbasserebbero la temperatura media globale di circa 1,8°C, generando un piccolo inverno nucleare. Questo porterebbe, secondo le stime, ad un crollo della produzione dei cereali portando ad una carestia globale e ad ulteriori morti, senza contare il crollo dei mercati e i conseguenti effetti. Se, invece, ci fosse una guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia si stima morirebbero 34,1 milioni di persone nell’immediato e 57,4 milioni sarebbero i feriti nell’arco delle 5 ore successive alle esplosioni. In questo caso la temperatura media della superficie terrestre potrebbe diminuire di 20°-40°C in pochi giorni generando conseguenze irreversibili per il nostro ecosistema.
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