Le basi militari USA in Italia: quante e dove sono
- ildisarmantejozef
- 21 nov 2021
- Tempo di lettura: 3 min
L’Italia è il quinto avamposto statunitense al mondo, dopo Germania, Giappone, Afghanistan e Corea del Sud. Ospita un totale di 113 basi statunitensi/NATO così ripartite: 2 in Trentino-Alto Adige, 6 in Friuli-Venezia Giulia, 19 in Veneto, 4 in Lombardia, 2 in Piemonte, 3 in Liguria, 6 in Emilia-Romagna, 1 nelle Marche, 7 in Toscana, 16 in Sardegna, 6 in Lazio, 13 in Campania, 2 in Basilicata, 8 in Puglia, 3 in Calabria e 15 in Sicilia.

Fonte immagine: http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm
Il numero totale di militari statunitensi che lavorano nelle basi in Italia è di 15.000 mentre 4.500 sono i civili. Numeri notevoli che ci portano a ritenere che gli Stati Uniti investirebbero in Italia anche senza la presenza di testate nucleari. Vediamo nel dettaglio le più importanti basi militari.
Base di Aviano
Nella base di Aviano ha sede il 31st Fighter Wing dell'aeronautica militare statunitense, a sua volta parte dell'USAFE (United States Air Forces in Europe). Durante gli anni dal 1990 al 2005 e poi nel 2011 la base ha ospitato aerei radar Airborne Warning and Control System, intercettori F-16 con il compito di difendere la base e l'Italia settentrionale, "gun-ship" montate su aerei da trasporto Hercules C-130, caccia-bombardieri F-15 e aerei controcarro A-10 e A-6 che hanno svolto compiti di bombardamento strategico e tattico contro la Serbia nel 1999 e nel 2011 in Libia. Oggi questa base ospita una ventina, secondo le stime più recenti, di ordigni nucleati tattici statunitensi B61. All'inizio del 2021 sono, inoltre, iniziati i lavori per l'ampliamento degli hangar, il che ci porta a pensare che ospiterà i nuovi cacciabombardieri F35 nel prossimo futuro.

Base di Ghedi
Attualmente è sede del 6º Stormo dell'Aeronautica Militare con il 102º Gruppo (Paperi), il 154º Gruppo (Diavoli Rossi) e il 155º Gruppo (Le pantere) equipaggiati con Tornado IDS e ECR. Come aviano si stima ospiti circa venti testate B61. Con molta probabilità anche questa base ospiterà aerei F35 in futuro. Inoltre, si ritiene che gli aerei usati per le recenti esercitazioni nucleari della NATO nell'area del Mediterraneo partissero proprio da Ghedi.

Base di Camp Darby
La base di Camp Darby, in provincia di Pisa, è il più grande deposito logistico del Mediterraneo dove si trova il 31st Munitions Squadron, squadre che si occupano di provvedere al rifornimento per le missioni NATO. “Qui, in 125 bunker sotterranei, è stoccata una riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi a Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia”[1]. Camp Darby è stata il punto di rifornimento NATO e statunitense per le missioni in Libia, a Beirut e in Iraq, sia per la prima che per la seconda Guerra del Golfo. Questo perché, Camp Darby è “il più grande arsenale Usa fuori dalla madrepatria”[2]. Inoltre, “non si può escludere che, tra le armi aeree stoccate a Camp Darby, vi siano state e possano esservi bombe nucleari”[3].

La base di Sigonella
La base di Sigonella, in provincia di Siracusa, è la “principale base terrestre dell’US Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani]. Oltre ad unità della US Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf”[4].

Oltre alle basi militari vi sono dodici porti italiani che permettono l’attracco di navi militari a propulsione nucleare. Questi sono: Augusta (SR), Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia (NA), Gaeta (LT), La Maddalena (SS), La Spezia, Livorno, Napoli, Taranto, Trieste, Venezia. Inoltre, “ogni 6 mesi la flotta atlantica statunitense prevede lo schieramento di un gruppo di battaglia nel Mediterraneo, comprensivo di una portaerei, due sottomarini e altre navi da guerra. La portaerei e i sottomarini sono a propulsione nucleare e molto spesso transitano anche nei porti italiani, che per posizione e per motivi operativi sono frequentemente visitati. Inoltre, nei mari italiani si svolgono spesso esercitazioni che coinvolgono tutte le navi da guerra della Nato in quel momento nel Mediterraneo”[5].
Fonti: [1] Il Faro sul Mondo, «Basi Usa in Italia: le cifre dell’asservimento», 25 maggio 2021, https://ilfarosulmondo.it/basi-usa-italia-cifre-asservimento/ [2] Guglielmo Vezzosi, «“Nuovi obiettivi per le basi Usa”. Camp Darby e la lotta al terrorismo», La Nazione, 11 luglio 2018, https://www.lanazione.it/cronaca/camp-darby-1.4031180. [3] Manlio Dinucci, «Camp Darby storia», consultato 7 ottobre 2021, https://www.retedellapace.it/2017/07/camp-darby-storia-cura-di-manlio-dinucci/. [4] Cit., Il Faro sul Mondo, «Basi Usa in Italia». [5] Peacelink, «Il Nucleare in Italia: I porti italiani a rischio nucleare».
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